venerdì 30 ottobre 2015

Cena cinese

Ho cenato al ristorante cinese. 
Dopo la terza portata, la cameriera
mi rivolge la parola:

- Sei molto calino, pelché tu mangia solo?

Le ho indicato la sedia vuota:

- Siediti e mangia con me...

Ride

- Non posso...

- Ecco la mia risposta...

mercoledì 28 ottobre 2015

Mi metto ansia

Oggi una collega mi ha chiesto cosa faccio di solito quando non sono lavoro. Ora, ad esempio, non sono a lavoro.
Ho ancora un paio di giorni da trascorrere in questo appartamento prima di trasferirmi a casa mia. I ragazzi che vivono qui non ci sono, e dato che sono solo, il più delle volte passeggio avanti e indietro con le mani in tasca. Prima o poi mi stancherò. Il pavimento in camera è ricoperto da moquette. Scricchiola. Tanto. Mi mette ansia.
L'orologio che ho al polso ha un ticchettio assurdo. Mi ricorda che il tempo va, ma tutto resta fermo. Mi mette ansia.
Prima ero seduto sul cesso. Ho fatto la sua imitazione, cioè quella che facevo mentre lei si preparava per uscire con me. Lo facevo per farla ridere. Ad un tratto ho sentito la sua voce provenire dall'altra stanza. Mi ha detto: "ma la smetti?!". Ho realizzato che la prossima volta cago con la porta chiusa. Mi mette ansia.
E niente, sto qui, sto tranquillo. E ogni tanto mi viene un po' d'ansia.
La batteria del telefono mi dura due giorni, quasi tre. Ho amici che non chiamo mai e a volte mi faccio schifo da solo. Però loro lo sanno che sono fatto così.
Sto scrivendo da dodici minuti. Che ansia.
Ecco cosa faccio quando non sono a lavoro: mi metto ansia.


Don P.




mercoledì 7 ottobre 2015

Riflessioni sulla mia vita

Fu un unico Dio 
a creare il lupo e l'agnello.
Egli sorrise vedendo che 
l'agnello era buono ed indifeso
mentre il lupo era forte ed affamato..

Don P.

martedì 6 ottobre 2015

Nutri te stesso

 Ho rinchiuso nostalgia nei diari
e fotografie dietro le palpebre.
Chiudo gli occhi e vedo mondi.
Io vivo di me. Io vivo di voi.
Io vivo vi tutto.

Don P.

lunedì 5 ottobre 2015

Quattro lunghissimi secondi

In questi giorni ho lavorato tanto senza mai staccare la spina. Non sono mai stato così prossimo al suicidio. Avevo bisogno di un diversivo, così ho accettato vari inviti da parte di colleghi ed ho passato il pomeriggio a fare cose insieme a loro. 
Con la scusa del luogo affollato, ho finto di perdere di vista il gruppo e me ne sono stato un po' per fatti miei. Poi lo capirò cosa non va, ma non è questo il punto..
A fine serata sono andato al cinema a vedere un film che parla di uno scrittore. Mi sono depresso.  
Ad ogni modo, dopo il film sono andato a pisciare. 
Mi sono lavato le mani accanto ad un vecchietto col morbo di Parkinson allo stadio avanzato. Cazzo ci facesse lì a quell'ora, io proprio non lo so. Tremava da paura, poverino. Ero alla sua destra. Ci siamo guardati attraverso lo specchio per quattro secondi. Quattro lunghissimi secondi ed ho letto tutto di lui.
Ho letto l'imbarazzo che provava perfino dopo che ha abbassato la testa per lavarsi le mani. Ero sì e no a venti centimetri dal suo braccio. Avevo il fianco poggiato al lavandino ed ero rivolto verso di lui. Lo fissavo. Percepiva il mio sguardo, ne sono certo. Ha chiuso il rubinetto e invece di girarsi verso l'asciugatore alla sua sinistra, si è girato verso di me. Aveva le braccia piegate e tremolanti; le mani gli gocciolavano. Ci siamo guardati negli occhi per altri quattro secondi. Ho letto la nostalgia. Mi ha guardato come per dire "sei quello che io ero, sono quello che tu sarai..".
Poi si è girato dall'altra parte, si è asciugato le mani ed è uscito dal cesso. Sono rimasto un paio di secondi fermo. Ho fatto un rutto che sapeva di rossa doppio malto e me ne sono andato asciugandomi le mani sui jeans.

Erano giorni che non scrivevo. Ci ho provato a buttare giù qualcosa, ma in pratica mi faceva cagare ogni rigo che completavo. Ho lasciato perdere in attesa di giornate migliori. 
Sono stato ispirato da una pisciata..


Don P.